La Chiesa di San Giorgio di Lusevera | Bardo è di sicuro un’opera di grandissimo pregio architettonico e artistico. L’arch. Gianni Avon ne ha curato ogni minimo dettaglio.
La nuova chiesa posizionata con l’ingresso rivolto verso il paese, rappresenta il punto di arrivo della grande gradinata preesistente che la congiunge all’abitato, diventando così punto focale per la comunità. La struttura è coperta con due falde molto pendenti in legno.
Il rivestimento interno è di mattoni a vista, idoneo per la resa acustica sia per la musica, sia per la parola, senza bisogno di amplificazioni. L’arch. Avon ha voluto recuperare in essa alcuni elementi lapidei ad arco del vecchio campanile inseriti nella struttura muraria, due antichi capitelli del XIII secolo posti a lato del grande balcone rivolto verso la naturale bellezza del Postoncicco, l’acquasantiera del 1738 e il prezioso organo Nacchini del 1743.
Agli angoli della Chiesa sono stati realizzati due altarini con le pale di San Giorgio (opera di Colussi del 1776 recentemente restaurata) e quella della Madonna col bambino (sec. XIX).
L'organo Nacchini
Oggi l’organo si trova magnificamente restaurato tanto in sede di sonorità che meccanica, un’opera di grandissimo impegno portata a termine dal maestro Gustavo Zanin di Codroipo.
L’organo è una realizzazione relativamente precoce di Nacchini, l’ottantaquattresima opera, del 1743 (la scritta originale è visibile tutt’oggi sull’assicella sopra la tastiera) e possiamo collocarla nel primo terzo della produzione del maestro. Da quanto si può dedurre dalle scritte all’interno dell’organo, questo fu fabbricato per la località di Farra d’Isonzo, quindi trasferito a Cormons, da dove agli inizi del XX secolo fu traslocato a Lusevera e qui inaugurato nel 1933.
L’organo è intonato alla maniera non uniforme del Riccati e la pressione dell’aria al mantice è piuttosto bassa, caratteristica della scuola italiana: ne deriva il tono delicato, nobile, elegantemente vocale.
All’organo Nacchini siamo tenuti a eseguire il repertorio del rinascimento e del barocco italiano: quale magnificenza se pensiamo che in questo periodo l’Italia era maestra d’Europa sia nel campo della pittura che della musica!