La nuova Chiesa di Villanova delle Grotte | Zavarh è stata progettata dall’ing. Alberto Caroncini che ha recuperato e collocato in essa alcune opere della vecchia Chiesa distrutta dal terremoto come l’altare della Madonna del 1777, le statue di San Floriano e San Mauro, il battistero, l’organo di Ivan Kacin e gli eleganti stendardi, vessillo di San Floriano.
L'opera della Risurrezione
È collocata sulla parete dietro l’altare. Consiste in 60 mattonelle quadrate con lato di 36 cm. Ogni mattonella è modellata a mano con tre tipi di argilla: bianca, rosa e rossa. La complessa rappresentazione è solcata da bianche ali che trasmettono sia la leggerezza del volo, sia la fatica dell’ascesi. L’opera si divide figurativamente in tre parti: in basso è rappresentata la prima creazione: ogni cosa esiste grazie al Verbo di Dio (v začetku je Beseda, vse se djela po njei – in principio era il Verbo, tutto è stato fatto per mezzo di lui). Al centro è rappresentata l’umanità e le sue diverse attività economiche, sociali, culturali e artistiche.
Centro e cuore ne è la Chiesa. Ogni cosa si riunisce in cerchio attorno al cerchio invisibile che è Cristo risorto il quale viene riconosciuto nel gesto d’amore di condividere il pane (so ga poznali kar je lomou kruh – lo hanno riconosciuto quando ha spezzato il pane).
In alto si colloca il mondo di Dio (jaz sem te parvi te zadnji te ku živi – io sono il primo e l’ultimo, colui che è).
L'opera della Via Crucis
È composta di sei quadri di legno, ciascuno con due scene dipinte a tempera.
Ogni scena è corredata da una didascalia nel dialetto sloveno del Torre. I quadri sono accostati a due, come le pagine di un libro aperto. Lo stile è quello della miniatura che fiorì nell’Alto Medioevo, soprattutto nei monasteri dove si “illustravano” libri liturgici, messali, testi sacri. Si può subito notare che la rappresentazione della Via Crucis di Villanova è disposta “a rovescio”, da destra a sinistra.
Ciò può assumere due significati: 1) il credente non si conforma, pensa e vive controcorrente rispetto al mondo; 2) la vita è sofferenza, ma la sua chiave di lettura parte dalla Risurrezione.
Le scene della Via crucis sono 12 perché le tre cadute di Gesù sono raccolte in una sola stazione, la quinta. Sullo sfondo di questa scena c’è la città di Berlino, simbolo del muro di ostilità che divide e di ideologia che contrappone interessi generando pregiudizi e diffidenza.
Al posto della deposizione di Cristo è rappresentata la discesa di Cristo agli inferi, verità peculiare della teologia di Aquileia che propone una visione ecumenica della salvezza. Con la morte di Gesù, la salvezza è offerta a tutti e tutte le nazioni, razze, lingue e culture vengono riscattate.
La Via Crucis si conclude con la rappresentazione di una strada: è la strada della vita che riprende dopo la
morte. È attraverso la morte che c’è la risurrezione.
L'organo Kacin
L’organo e stato costruito per la Chiesa dallo sloveno Ivan Kacin nel 1925 ed e stato restaurato nel 2010 dalla ditta Francesco Zanin di Codroipo. L’opera era stata commissionata nel settembre del 1925 per un costo complessivo di 22.000 lire. Una cifra onerosa per l’epoca che e stata racimolata facendo colletta tra gli abitanti di Villanova, gli emigranti all’estero e persino chiedendo sussidio a S.M. la Regina. Una parte del denaro venne raccolta anche attraverso una lotteria.
Il parroco don Pio Collino benedisse un piccolo maiale regalato alla Chiesa in onore di Sant’Antonio Abate. Il maiale fu lasciato libero per i borghi. Venne poi organizzata una lotteria: il maiale era il premio. Furono venduti 824 biglietti a 2 lire l’uno, con grande vantaggio per le casse della Chiesa!
L’organo fu inaugurato domenica 9 maggio 1926. Per l’occasione il maestro Raffaele Tomadini esegui un “bellissimo canto composto in onore del martire San Floreano”. Il 10 luglio 2011 la Comunità di Villanova delle Grotte ha festeggiato il ripristino dello strumento insieme a numerosi amici sloveni che, in segno di stima e affetto, hanno contribuito al restauro.